Bohemian Rhapsody. Sì, il film.

Avevo da anni il terrore di un film sui Queen e quando hanno annunciato Bohemian Rhapsody il terrore è aumentato.
Poi ho visto il primo trailer… e Rami Malek nei panni di Freddie. Ok, sembra forse troppo giovane, è fisicamente più minuto. Ma porca vacca, ho rivisto Freddie vivo.

Questo ovviamente non è bastato a togliermi il terrore che un film sui Queen, e su Freddie, non s’avesse da fare. I dubbi non se ne sono andati nemmeno dopo i trailer seguenti, che però sono riusciti a farmi venire i lucciconi agli occhi.

I Queen nella mia vita – Parte interessante solo se vi fa piacere sapere come li ho scoperti e perché sono così importanti per me.

I Queen fanno parte della mia vita da sempre. Conoscevo le loro canzoni da bambina e non sapevo che questa, quella e quell’altra canzone, così diverse tra loro, fossero tutte dello stesso gruppo. Poi alle medie, complici un paio di compagni appassionati dei Queen, ho iniziato ad unire i puntini e ad associare a questa, quella e quell’altra canzone, il loro nome.
E ovviamente cosa succede? Freddie muore.
Muore proprio quando io stavo iniziando a scoprirlo davvero. Ricordo ancora quella mattina a scuola, eravamo sbigottiti dalla notizia e da quel giorno non ho mai più ascoltato The Show Must go on. Almeno non intera e non intenzionalmente.
In quel periodo sono entrata nella fila di quelli che conoscevano i singoloni dei Queen e tutte le canzoni di Greatest Hits 1 e 2 e di Innuendo a memoria.
Freddie era veramente ovunque in quel periodo.

Poi è arrivato il Maestro. La persona, tra quelle che ho conosciuto nella mia vita, che in assoluto venera i Queen più di ogni altro. A scuola con le stesse scarpe di Freddie, quando le Adidas non erano ancora di tendenza (parliamo del 1994), i jeans Wrangler come lui, il Live at Wembley cantato in classe e nei corridoi della scuola, le mosse di Freddie imparate a memoria, le copertine riprodotte nei suoi disegni appesi in camera, le mille foto e i gadget, qualche anno dopo i 45 giri rari comprati su ebay…
Questo lui.
E io accanto.
Per anni con i libri dei loro testi sempre in mano, ad imparare TUTTE le canzoni, parola per parola e a studiarne le traduzioni in italiano. Il Maestro che mi fa scoprire cosa c’era prima dei Queen: Smile e Larry Lurex.
Leggere la biografia ufficiale per saperne ancora di più del gruppo, e la biografia di Jim Hutton per approfondire la conoscenza di quell’uomo speciale che era Freddie Mercury.
Scoprire che per ogni occasione, per ogni stato d’animo, loro hanno un brano perfetto, scritto apposta. Guardare e riguardare le videocassette del Live at Wembley e i Magic Years. Cercare bootleg e rarità da Maschio e da Ricordi (negozi di musica, per i non Torinesi di vecchia data).
Fino ad arrivare a farci i quiz a vicenza, sui titoli, su pezzetti di musica, sui vocalizzi di Freddie… e la soddisfazione quando riuscivo a dare la risposta esatta. L’allieva ogni tanto superava il Maestro.
E il pellegrinaggio a Montreux, luogo dove i Queen registravano e dove c’è la statua di Freddie, bella, epica e emozionante come era lui.
La loro presenza era costante, quotidiana, probabilmente ossessiva. Ho tenuto per quasi tutto il periodo delle superiori lo smalto nero alla mano sinistra, come Freddie…

 

Il mio tattoo dedicato ai Queen

 

Ma torniamo al film Bohemian Rhapsody

Ovviamente il mio Maestro era la prima persona da cui volevo un parere… e l’ho avuto in anteprima molto prima che Bohemian Rhapsody uscisse ufficialmente nelle sale qui in Italia. Lo ha visto e mi ha subito riferito di esserne rimasto deluso, perché il film non sa né di carne, né di pesce. Non si capisce se sia dedicato ai Queen o a Freddie. Rami però bravissimo, questo me lo conferma.
Brutto, brutto, brutto segno comunque.
Eppure a me quei trailer fanno davvero commuovere. Possibile che abbiano estrapolato proprio le parti migliori per far gola ai possibili spettatori?
Fino all’ultimo non mi sono sentita pronta per questo film. Il comportamento di Brian e Roger negli ultimi anni non mi piace. Odio il fatto che vadano ancora in giro in concerto facendo cantare ad altri le canzoni di Freddie e odio che continuino a far soldi sul mito di Freddie. Perché mi spiace, ma per quanto io stimi tutti i membri del gruppo… i Queen senza Freddie non sarebbero diventati la leggenda che sono. Così come Freddie non sarebbe diventato il mito che è, senza di loro.
Quindi i dubbi su questo film, sapendo che Brian e Roger hanno collaborato alla realizzazione, erano grandi. Temevo fosse solo l’ennesima trovata per tirar su ancora soldi dalla gallina dalle uova d’oro che si chiama Queen.

E invece.

Ormai conosco Freddie come un parente. Ho letto, ho ascoltato e ho visto talmente tanto di lui che mi sembra di averci parlato insieme per anni. Temevo che nel film non venisse fuori chi era veramente, ma mi sbagliavo.
Nel film ci sono entrambi i lati di Freddie: quello eccessivo e sregolato, ma anche quello sensibile.
Sembra assurdo, ma Freddie era un timido, con una sensibilità profonda, un grandissimo senso estetico e un grande amore per l’arte in tutte le sue forme. Ma era anche quello dei festini, degli eccessi… era la Regina. Era un contrasto vivente e questo contrasto nel film c’è. Così come ci sono le persone più importanti della sua vita: la sua famiglia, Mary e Jim.

Poi ci sono i Queen. E la loro storia è talmente gigantesca che il film risulta essere un riassunto del riassunto del riassunto di quello che erano, che sono e che saranno.
Per dire TUTTO quello che c’è da dire sui Queen, probabilmente non basterebbero 4 stagioni di un telefilm, figuriamoci un unico film.
Ci sono molte parti salienti, forse quelle che la band considera le più importanti. Alcune parti sono state un po’ – tanto – modificate rispetto alla realtà, per amor di narrazione. Alla fine, quello che viene fuori, nonostante le incongruenze con la loro vera storia, è la storia dei Queen.
Sì, non capirò mai perché hanno deciso di mettere nel film addirittura un litigio che li porta allo scioglimento della band, quando nella realtà fu una decisione unanime di prendersi un pausa per rilassarsi dopo anni e anni in giro per il mondo. Freddie nel film viene dipinto come il rovina-famiglia in quel caso… e addirittura quando si ritrovano per organizzare il Live Aid viene detto “sono anni che non suoniamo insieme”, quando invece nella realtà hanno suonato nel 1984 e nel 1985 in giro per il mondo per il The Works Tour, prima del Live Aid a luglio del 1985.
Volevano inserire un po’ di dramma laddove il dramma non c’era, insomma. Come se perdere Freddie non fosse un dramma sufficiente…
La parte sulla realizzazione di Bohemian Rhapsody invece ad esempio è verissima, incluso il fatto che stavano rischiando di perdere tutto perché il nastro era consumato a forza di riscriverci sopra.
Di parti salienti ne mancano anche molte ovviamente. Una su tutte: Live at Wembley. Sinceramente non capisco perché hanno dato più peso al Live Aid, decidendo di troncare il film in quel punto, rispetto a quello che è stato in assoluto il loro concerto più grande, imponente e epico.
Per quanto il Live Aid sia stato un picco di qualità eccelsa… personalmente penso che Live at Wembley sia comunque inarrivabile.

Questo mi riporta al commento del Maestro: non si capisce se parli di Freddie o dei Queen. In effetti è vero, sembra più un film tributo a Freddie, si dice molto della sua vita privata, ma poco o niente della vita privata di John, Brian e Roger. Loro tre compaiono solo quando si torna a parlare della band.
Ma forse questo è inevitabile. Anche nella mia testa c’è Freddie in cima alla piramide, e gli altri tre che lo reggono da sotto.
E due parole su Rami c’è davvero bisogno di dirle? Ne dico solo una: perfetto. Credo di non aver mai visto un attore immedesimarsi così tanto e così bene in un personaggio. I difettucci sull’essere un po’ troppo giovane e un po’ troppo minuto rimangono… ma la sua interpretazione rimane una perla di professionalità.
E una menzione d’onore va all’attore che interpreta John Deacon, semplicemente meraviglioso, con le stesse espressioni buffe dell’originale. John oltretutto è il Queen che ho sempre stimato di più dopo la morte di Freddie, perché ha preso le distanze da questa bella giostra di denaro che hanno messo su gli altri due.

 

Pronta per andare a vedere Bohemian Rhapsody

 

Cosa mi ha lasciato questo film

Le lacrime a singhiozzo. Ecco cosa mi ha lasciato.
Ho resistito tranquilla e serena per quasi tutto il film. Ma il Live Aid, ricostruito così minuziosamente, è stato troppo. Freddie è l’artista perfetto, come lui ne nascono uno ogni cento anni, forse.
La potenza della sua voce, il suo carisma, la capacità di coinvolgere il pubblico come nessun’altro…
Non ho mai avuto rimpianti nella mia vita, per niente, nonostante errori e scivoloni. L’unico vero rimpianto, per cui mi mangerei i gomiti dalla frustrazione, è che so che non potrò MAI vedere i Queen dal vivo, non vedrò MAI quell’uomo unico e raro cantare sotto il mio stesso cielo. Non potrò MAI cantare con lui, se non come accompagnamento alla sua voce registrata.
Per questo ho pianto. Perché Freddie mi manca come se avessi perso un parente e abbracciare la sua statua a Montreux è stato il massimo che potrò mai avere.

E ho pianto perché dopo tanti anni ho dovuto riascoltare The Show Must go on e sapevo che nonostante gli anni, mi avrebbe colpita dritta al cuore. Così dalle semplici lacrime sono passata dritta dritta ai singhiozzi.

Concludo

I Queen sono la più grande band della storia, punto e basta.
Non esiste persona al mondo che non conosca almeno una o due canzoni dei Queen (ma sono sicura che possiamo arrivare anche a 5 o 6 a testa, anche con la persona più ignorante in materia). Non è umanamente possibile dire “non mi piace niente dei Queen” perché hanno toccato ogni genere musicale.

Rock
Metal
Opera
Operetta
Fiabe in musica
Country
Rock and Roll
Ballate
Valzer
Pop
Elettronica
Funky
… e sicuramente sto dimenticando qualcosa.

Bohemian Rhapsody è bello, nonostante le inesattezze storiche, esce fuori una bella immagine sia dei Queen, sia di Freddie. Sono la prima ad essere “gelosa” dei Queen e a disprezzare i fans non di vecchia data… ma se questo film farà scoprire i Queen ad una nuova generazione, ben venga. Tanto il setaccio degli anni farà cadere i fans farlocchi e resteranno solo quelli più tosti, che nel frattempo avranno imparato ad amarli davvero.
E se fate parte di quelli che conoscono i Queen poco/pochino/niente/troppo poco, ma hanno apprezzato il film e vogliono approfondire… leggetevi la biografia ufficiale scritta da Jim Jenkins e Jacky Gunn e cercate i reperire i dvd Magic Years. Oltre OVVIAMENTE a guardarvi per intero il Live at Wembley.

Vi do anche dei link: Queen – La biografia ufficiale – Queen Live at Wembley

Per me resteranno sempre la band più importante della storia, continuerò a sfoggiare il mio tatuaggio dedicato a loro con orgoglio e, anzi, mi pento di non essermi fatta tatuare l’intero logo… fenice inclusa.

Ringrazierò per sempre e infinitamente il mio Maestro, per gli amici Ricky, per avermi fatto scoprire realmente questa band, oltre la parte commerciale dei Greatest Hits. Grazie a lui Freddie è diventato il mio migliore amico, mio padre, mio fratello e il mio confidente.

E il 90% delle band esistenti non devono mai dimenticare di ringraziare i Queen per l’influenza che hanno avuto e continuano avere nel mondo della musica. Ormai ho perso il conto di quanti gruppi hanno risposto “I Queen” alla domanda “Quali band vi hanno influenzato?”.

Inclusi i miei venerati MUSE.

 

Queen

 

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